2 Dicembre 2019
Taglio del nastro per la sesta edizione del Babel Film Festival, il primo concorso internazionale destinato alle produzioni cinematografiche che guardano e raccontano le minoranze, in particolare quelle linguistiche. Dopo le anteprime dei giorni scorsi, lunedì 2 dicembre si inizia con una lunga maratona di proiezioni e incontri relativi ai film in concorso. In programma anche l’inaugurazione di due mostre e l’anteprima del nuovo film di Daniele Atzeni musicato da Stefano Guzzetti.
Si comincia nel pomeriggio, a partire dalle 15 nella sala della Cineteca Sarda (viale Trieste), dove saranno proiettati i primi cortometraggi che si contenderanno il Premio Maestrale. Si tratta di film parlati in arbëreshë, la lingua degli albanesi d’Italia, in siciliano, in francoprovenzale e in bagirmi, una delle lingue parlate in Ciad. Nel dettaglio: Hora – Una Storia Arbëreshë, di Maria Alba e Graziana Saccente; Donkeyshot di Vincenzo Mineo; Anima di Joseph Peaquin; What if Babel Was Just a Myth? di Sandrine Loncke, regista francese che sarà presente in sala.
Dalla sera, per il concorso relativo ai
lungometraggi e agli eventi speciali, il Babel si sposta a Sa
Manifattura, negli spazi della Ex Manifattura Tabacchi di viale
Regina Margherita.
Alle 18 appuntamento con l’attualità più
stringente, ovvero la questione curda, grazie a Shadow Of
The Kurdistan Mountain, del regista siriano Azad Evdike che
incontrerà il pubblico a fine proiezione.
Alle 18,30, invece,
spazio all’inaugurazione delle due mostre: la prima si chiama Le
ombre del Kurdistan ed è una mostra fotografica
attraverso cui l’autore Murat Yazar racconta la situazione
della popolazione curda in Turchia, dove circa 18 milioni di persone
sono costretti a vivere come delle “ombre”. «Per molti anni –
dice Yazar – l’uso della lingua curda è stato proibito, come anche
la possibilità di dare nomi di origine curda ai nostri figli».
L’altra esposizione, a cura della Cineteca Sarda, si intitola L’immagine e la memoria e mette in mostra le attrezzature cinematografiche d’epoca raccolte dalla Società Umanitaria di Cagliari in più di cinquant’anni: cineprese, macchine fotografiche, proiettori, tavoli di ispezione, giuntatrici, illuminatori, cavalletti e carrelli.
Si prosegue poi alle 19 con un evento speciale: per la categoria “Anteprima Cinema dei Sardi” va in scena Nobas Dae S’inferru, con brani tratti da due opere di Paul Lafargue e letture affidate a Piero Marcialis.
A seguire la proiezione di Inferru, il nuovo lavoro di Daniele Atzeni prodotto da Arai Film e – tra gli altri – dall’associazione Babel e dalla Cineteca Sarda. Il film, con musiche di Stefano Guzzetti, è ambientato nella Sardegna degli anni ’70: un anziano minatore viene travolto da una frana nella miniera di Inferru. Per mezzo dell’esclusivo utilizzo di materiali d’archivio, il film rappresenta un ipnotico viaggio tra gli ultimi disperati, folli e al contempo lucidissimi pensieri del protagonista, il quale cerca di chiudere definitivamente i conti con la società e con la propria coscienza. Al termine del film è in programma un incontro con il regista.
Dalle 21 riprendono infine le proiezioni dei film in concorso: Hwedhel Henry Jenner, film in lingua cornica del regista Charlie Fripp che sarà presente in sala; e La Kora, di Gianfranco Mura, recitato in francese, wolof e italiano.